L'Autodromo Nazionale di Monza è un circuito automobilistico situato all'interno del parco di Monza Ospita molti eventi motoristici durante tutto l'anno ma è famoso internazionalmente per ospitare il Gran Premio d'Italia di Formola1 organizzato dall'Automobile Club Milano quasi ininterrottamente dal 1922.Oltre alla F1 e altre categorie automobilistiche sul circuito lombardo si svolge anche un annuale gran premio di Superbike.
Storia 
Il tracciato originale del 1922.
La costruzione dell'autodromo fu decisa nel gennaio del 1922 dall'Automobile Club di Milano per commemorare il venticinquesimo anniversario dalla fondazione. Fu costituita la società SIAS (Società Incremento Automobilismo e Sport) a capitale privato e presieduta dal senatore Silvio Crespi. I lavori iniziarono il 15 maggio e in soli 110 giorni fu completato. Il primo giro completo di pista fu percorso il 28 luglio da Pietro Bordino e Felice Nazzaro su una Fiat 570.
Si trattava del terzo circuito permanente realizzato al mondo, preceduto solo dalla pista americana di Indianapolis (1909) e da quella inglese di Brooklands (1907), oggi non più esistente essendo caduto in disuso nel 1939 alla vigilia della secondo conflitto mondiale e definitivamente chiuso nel 1945.
Il circuito, progettato dall'ingegner Arturo Mercanti, allora direttore dell'Automobile Club di Milano, dall'ingegner Alfredo Rosselli e dall'ingegner Piero Puricelli, era costituito da due anelli che potevano essere utilizzati insieme, alternando un giro dell'uno a un giro dell'altro (il rettilineo d'arrivo era in comune e, in questo caso, veniva diviso in due corsie), oppure separatamente: una pista stradale di 5.500 metri con sette curve, e un anello di alta velocità di forma ovale con curve sopraelevate, lungo 4.500 metri.
Nei primi anni il Gran Premio d'Italia si svolse sul circuito completo di 10 km; ma dopo il gravissimo incidente avvenuto nel 1928, nel quale il pilota Emilio Materassi perse il controllo dell'auto sul rettilineo d'arrivo e piombò in mezzo al pubblico assiepato a bordo pista uccidendo 20 spettatori e ferendone otre 40, vennero effettuate diverse variazioni al tracciato per ridurne la velocità. Nel 1939 fu rifatta gran parte della pista: l'anello di alta velocità fu demolito, e la pista stradale fu modificata spostando il rettilineo opposto ai box e rimodellando alcune curve. Le due nuove curve a gomito che immettevano sul rettilineo d'arrivo (sostituendo l'originaria curva sud), pavimentate in pavé, furono battezzate "curve del porfido". La lunghezza del circuito diventò di 6.300 metri.
Nel 1955 venne realizzato un nuovo anello di alta velocità, tuttora esistente anche se non viene più utilizzato per le competizioni, con curve sopraelevate in cemento armato a pendenza crescente verso l'esterno: la fascia esterna ha una pendenza dell'80%. Contemporaneamente fu di nuovo modificata la pista stradale: in particolare le due curve del porfido furono eliminate e sostituite da un'unica curva con sviluppo di 180 gradi, chiamata Parabolica per il suo tracciato a raggio crescente, molto simile ad un arco di parabola. Il circuito completo ritornava ad avere la lunghezza di 10 chilometri: stavolta 5.750 metri per la pista stradale e 4.250 per l'anello di alta velocità.
Nello stesso anno, durante una sessione di prove private, perse la vita il pilota Alberto Ascari: la dinamica dell'incidente, al quale non assistette alcun testimone, non è mai stata del tutto chiarita. La curva dove avvenne il fatale schianto, in precedenza chiamata curva del Vialone, fu ribattezzata curva Ascari in ricordo del campione scomparso.
Il Gran Premio d'Italia si svolse per l'ultima volta sul circuito completo nel 1961: dall'anno successivo si è sempre corso sulla sola pista stradale. L'anello di alta velocità, che nel 1957 e 1958 aveva ospitato anche una "500 miglia" corsa da piloti europei e americani, continuò per alcuni anni ancora ad essere utilizzato per gare di altre categorie, quindi fu abbandonato definitivamente. Tuttavia non è mai stato demolito e teoricamente sarebbe ancora percorribile (ma la pavimentazione delle curve sopraelevate col tempo si è molto rovinata).
Sempre nel 1961 vi fu l'incidente nel quale il pilota della Ferrari Wolfgang von Trips perse la vita insieme a dodici spettatori sul rettilineo opposto, prima della Parabolica. Questo è a tutt'oggi il più grave incidente mai avvenuto in una gara valida per il campionato mondiale di Formula 1. Un altro incidente tristemente noto è quello in cui nel 1970 morì (durante le qualifiche del sabato) il pilota austriaco Jochen Rindt. Rindt era in quel momento in testa alla classifica mondiale generale e non fu più raggiunto da nessuno nelle gare successive, diventando così l'unico Campione del Mondo postumo nella storia del campionato di Formula 1.
Negli anni '70, crescendo sempre più la velocità (nel Gran Premio del 1971 fu superata la media dei 240 km/h) e con essa la pericolosità del tracciato, si resero necessari nuovi interventi per rallentare la pista: dapprima furono realizzate delle chicane provvisorie, quindi nel 1976 si costruirono tre varianti permanenti in altrettanti punti del tracciato (sul rettilineo dei box, alla curva della Roggia e alla curva Ascari). La lunghezza della pista aumentò lievemente e diventò di 5.800 metri.
Ulteriori interventi per migliorare la sicurezza furono effettuati nel 1994, 1995 e 2000: con essi vennero rifatte la variante Goodyear (quella posta sul rettilineo dei box), quella della Roggia, la curva Grande e le due curve di Lesmo. Negli stessi anni furono anche costruiti nuovi box, più grandi e più moderni. Dopo le ultime modifiche la lunghezza del tracciato è oggi di 5.793 metri.
Come tutte le piste che hanno fatto la storia dell'automobilismo sportivo, anche quella di Monza ha purtroppo preteso il suo tributo di morti. Oltre ai già nominati Materassi, Ascari, von Trips e Rindt, tra i piloti d'auto hanno perso la vita Arcangeli, Campari, Borzacchini, Czaykowski, Peterson; tra i motociclisti Renzo Pasolini e Jarno Saarinen, vittime di uno scontro nel Gran Premio delle Nazioni del 1973.
Descrizione del circuito
Il rettilineo finale dell'Autodromo.
Il tracciato di Monza conta ben quattro lunghi rettilinei dove le vetture di Formula 1 superano abbondantemente i 300 km/h. Per questo motivo deve essere affrontato con la macchina particolarmente "scarica" ed è noto tra gli appassionati come il tempio della velocità.
Essendo stato realizzato all'interno di un parco l'autodromo presenta poi una caratteristica particolare: infatti quando i piloti passano nelle zone alberate devono tener conto della differenza di visibilità causata dall'ombra delle piante.
La pista nel suo tracciato attuale presenta le seguenti curve (tutte le velocità indicate si riferiscono a vetture di Formula 1):
variante Goodyear (o variante del rettifilo): una strettissima curva a destra di 90 gradi, seguita da un'altrettanto stretta curva a gomito a sinistra. Dal rettilineo dei box si arriva lanciati ad oltre 350 km/h (auto di Formula 1), con una lunghissima frenata si decelera a soli 70-80 km/h per affrontare questa "esse".
curva Biassono (già curva Grande o Curvone): una lunga curva a destra dal raggio molto ampio (circa 300 metri). Vi si arriva in piena accelerazione dalla variante Goodyear e si percorre "in pieno" senza alcuna difficoltà.
variante della Roggia: anch'essa è posta in fondo a un lungo rettilineo (oltre 1 km con l'acceleratore a fondo comprendendo anche la curva Biassono) sul quale si toccano i 330 km/h. Con un'altra lunghissima frenata si decelera a 110-120 km/h per affrontare una esse sinistra-destra molto stretta, meno stretta tuttavia della prima variante.
prima curva di Lesmo: a soli 200 metri dall'uscita della Roggia vi si arriva a velocità non troppo elevate, è una curva a destra di 75 metri di raggio che si percorre a circa 180 km/h.
seconda curva di Lesmo: segue di 200 metri la prima. In passato era uno dei punti "mitici" del circuito: vi si arrivava in piena accelerazione e si entrava in curva a quasi 300 km/h, solo i migliori piloti riuscivano a percorrerla "in pieno". Con le modifiche del 1994-95 è stata molto rallentata, oggi ha solo 35 metri di raggio e si percorre a circa 160 km/h.
curva del Serraglio: è una lievissima piega a sinistra dal raggio estremamente ampio (oltre 600 metri). Il rettilineo successivo incrocia, con un sottopassaggio, la curva sopraelevata dell'anello di alta velocità.
variante Ascari: vi si arriva tenendo premuto l'acceleratore fin dalla seconda di Lesmo, anche qui si toccano i 330 km/h. Dopo la frenata si affrontano in rapida successione tre curve a sinistra-destra-sinistra che immettono sul rettilineo opposto ai box. Sono curve a raggio abbastanza ampio che si percorrono a velocità intorno ai 200 km/h.
curva Parabolica: nel rettilineo che conduce a questa curva si toccano nuovamente i 330 km/h, quindi si frena per entrare in curva a circa 180 km/h. La curva è molto lunga e a raggio via via crescente: dopo aver superato la parte più stretta si può percorrere il tratto finale in piena accelerazione, imboccando il rettilineo d'arrivo a velocità già molto elevate.
Per le corse delle categorie minori viene usata la cosiddetta "pista Junior": si tratta di un circuito più breve, che utilizza un tratto del rettilineo d'arrivo, il rettilineo opposto e la Parabolica. L'anello è chiuso da un raccordo che, staccandosi dal rettilineo d'arrivo circa 200 metri dopo i box, si immette sul rettilineo opposto subito dopo la variante Ascari. Il raccordo presenta tre curve, la prima a destra, la seconda a sinistra, la terza ancora a destra. La lunghezza della pista Junior è di 2405 metri.
Competizioni
Le competizioni più importanti che si disputano annualmente sulla pista dell'Autodromo:
il Gran Premio d'Italia, gara inserita nel calendario del Campionato mondiale di Formula 1. La pista monzese ha ospitato tutte le sue edizioni tranne quelle del 1921 (svoltasi a Montichiari), 1937 (Livorno), 1947 (Milano), 1948 (Torino) e 1980 (Imola). Normalmente si disputa la seconda domenica di settembre.
la tappa italiana del Campionato mondiale Superbike. Si disputa nel mese di maggio.
il WTCC (campionato mondiale turismo) si corre nel mese di ottobre.
il Monza Rally Show si corre nel mese di novembre.
Importanti competizioni del passato:
il Gran Premio delle Nazioni era una classica di motociclismo che si disputò fino al 1989 quando fu cancellato per ragioni di sicurezza.
la 1000km di Monza era una importante gare per vetture di categoria Prototipi e GranTurismo, ad oggi (2008) tornata di nuovo in programma nel mese di Aprile.

Il tracciato originale del 1922.
La costruzione dell'autodromo fu decisa nel gennaio del 1922 dall'Automobile Club di Milano per commemorare il venticinquesimo anniversario dalla fondazione. Fu costituita la società SIAS (Società Incremento Automobilismo e Sport) a capitale privato e presieduta dal senatore Silvio Crespi. I lavori iniziarono il 15 maggio e in soli 110 giorni fu completato. Il primo giro completo di pista fu percorso il 28 luglio da Pietro Bordino e Felice Nazzaro su una Fiat 570.
Si trattava del terzo circuito permanente realizzato al mondo, preceduto solo dalla pista americana di Indianapolis (1909) e da quella inglese di Brooklands (1907), oggi non più esistente essendo caduto in disuso nel 1939 alla vigilia della secondo conflitto mondiale e definitivamente chiuso nel 1945.
Il circuito, progettato dall'ingegner Arturo Mercanti, allora direttore dell'Automobile Club di Milano, dall'ingegner Alfredo Rosselli e dall'ingegner Piero Puricelli, era costituito da due anelli che potevano essere utilizzati insieme, alternando un giro dell'uno a un giro dell'altro (il rettilineo d'arrivo era in comune e, in questo caso, veniva diviso in due corsie), oppure separatamente: una pista stradale di 5.500 metri con sette curve, e un anello di alta velocità di forma ovale con curve sopraelevate, lungo 4.500 metri.
Nei primi anni il Gran Premio d'Italia si svolse sul circuito completo di 10 km; ma dopo il gravissimo incidente avvenuto nel 1928, nel quale il pilota Emilio Materassi perse il controllo dell'auto sul rettilineo d'arrivo e piombò in mezzo al pubblico assiepato a bordo pista uccidendo 20 spettatori e ferendone otre 40, vennero effettuate diverse variazioni al tracciato per ridurne la velocità. Nel 1939 fu rifatta gran parte della pista: l'anello di alta velocità fu demolito, e la pista stradale fu modificata spostando il rettilineo opposto ai box e rimodellando alcune curve. Le due nuove curve a gomito che immettevano sul rettilineo d'arrivo (sostituendo l'originaria curva sud), pavimentate in pavé, furono battezzate "curve del porfido". La lunghezza del circuito diventò di 6.300 metri.
Nel 1955 venne realizzato un nuovo anello di alta velocità, tuttora esistente anche se non viene più utilizzato per le competizioni, con curve sopraelevate in cemento armato a pendenza crescente verso l'esterno: la fascia esterna ha una pendenza dell'80%. Contemporaneamente fu di nuovo modificata la pista stradale: in particolare le due curve del porfido furono eliminate e sostituite da un'unica curva con sviluppo di 180 gradi, chiamata Parabolica per il suo tracciato a raggio crescente, molto simile ad un arco di parabola. Il circuito completo ritornava ad avere la lunghezza di 10 chilometri: stavolta 5.750 metri per la pista stradale e 4.250 per l'anello di alta velocità.
Nello stesso anno, durante una sessione di prove private, perse la vita il pilota Alberto Ascari: la dinamica dell'incidente, al quale non assistette alcun testimone, non è mai stata del tutto chiarita. La curva dove avvenne il fatale schianto, in precedenza chiamata curva del Vialone, fu ribattezzata curva Ascari in ricordo del campione scomparso.
Il Gran Premio d'Italia si svolse per l'ultima volta sul circuito completo nel 1961: dall'anno successivo si è sempre corso sulla sola pista stradale. L'anello di alta velocità, che nel 1957 e 1958 aveva ospitato anche una "500 miglia" corsa da piloti europei e americani, continuò per alcuni anni ancora ad essere utilizzato per gare di altre categorie, quindi fu abbandonato definitivamente. Tuttavia non è mai stato demolito e teoricamente sarebbe ancora percorribile (ma la pavimentazione delle curve sopraelevate col tempo si è molto rovinata).
Sempre nel 1961 vi fu l'incidente nel quale il pilota della Ferrari Wolfgang von Trips perse la vita insieme a dodici spettatori sul rettilineo opposto, prima della Parabolica. Questo è a tutt'oggi il più grave incidente mai avvenuto in una gara valida per il campionato mondiale di Formula 1. Un altro incidente tristemente noto è quello in cui nel 1970 morì (durante le qualifiche del sabato) il pilota austriaco Jochen Rindt. Rindt era in quel momento in testa alla classifica mondiale generale e non fu più raggiunto da nessuno nelle gare successive, diventando così l'unico Campione del Mondo postumo nella storia del campionato di Formula 1.
Negli anni '70, crescendo sempre più la velocità (nel Gran Premio del 1971 fu superata la media dei 240 km/h) e con essa la pericolosità del tracciato, si resero necessari nuovi interventi per rallentare la pista: dapprima furono realizzate delle chicane provvisorie, quindi nel 1976 si costruirono tre varianti permanenti in altrettanti punti del tracciato (sul rettilineo dei box, alla curva della Roggia e alla curva Ascari). La lunghezza della pista aumentò lievemente e diventò di 5.800 metri.
Ulteriori interventi per migliorare la sicurezza furono effettuati nel 1994, 1995 e 2000: con essi vennero rifatte la variante Goodyear (quella posta sul rettilineo dei box), quella della Roggia, la curva Grande e le due curve di Lesmo. Negli stessi anni furono anche costruiti nuovi box, più grandi e più moderni. Dopo le ultime modifiche la lunghezza del tracciato è oggi di 5.793 metri.
Come tutte le piste che hanno fatto la storia dell'automobilismo sportivo, anche quella di Monza ha purtroppo preteso il suo tributo di morti. Oltre ai già nominati Materassi, Ascari, von Trips e Rindt, tra i piloti d'auto hanno perso la vita Arcangeli, Campari, Borzacchini, Czaykowski, Peterson; tra i motociclisti Renzo Pasolini e Jarno Saarinen, vittime di uno scontro nel Gran Premio delle Nazioni del 1973.
Descrizione del circuito

Il rettilineo finale dell'Autodromo.
Il tracciato di Monza conta ben quattro lunghi rettilinei dove le vetture di Formula 1 superano abbondantemente i 300 km/h. Per questo motivo deve essere affrontato con la macchina particolarmente "scarica" ed è noto tra gli appassionati come il tempio della velocità.
Essendo stato realizzato all'interno di un parco l'autodromo presenta poi una caratteristica particolare: infatti quando i piloti passano nelle zone alberate devono tener conto della differenza di visibilità causata dall'ombra delle piante.
La pista nel suo tracciato attuale presenta le seguenti curve (tutte le velocità indicate si riferiscono a vetture di Formula 1):
variante Goodyear (o variante del rettifilo): una strettissima curva a destra di 90 gradi, seguita da un'altrettanto stretta curva a gomito a sinistra. Dal rettilineo dei box si arriva lanciati ad oltre 350 km/h (auto di Formula 1), con una lunghissima frenata si decelera a soli 70-80 km/h per affrontare questa "esse".
curva Biassono (già curva Grande o Curvone): una lunga curva a destra dal raggio molto ampio (circa 300 metri). Vi si arriva in piena accelerazione dalla variante Goodyear e si percorre "in pieno" senza alcuna difficoltà.
variante della Roggia: anch'essa è posta in fondo a un lungo rettilineo (oltre 1 km con l'acceleratore a fondo comprendendo anche la curva Biassono) sul quale si toccano i 330 km/h. Con un'altra lunghissima frenata si decelera a 110-120 km/h per affrontare una esse sinistra-destra molto stretta, meno stretta tuttavia della prima variante.
prima curva di Lesmo: a soli 200 metri dall'uscita della Roggia vi si arriva a velocità non troppo elevate, è una curva a destra di 75 metri di raggio che si percorre a circa 180 km/h.
seconda curva di Lesmo: segue di 200 metri la prima. In passato era uno dei punti "mitici" del circuito: vi si arrivava in piena accelerazione e si entrava in curva a quasi 300 km/h, solo i migliori piloti riuscivano a percorrerla "in pieno". Con le modifiche del 1994-95 è stata molto rallentata, oggi ha solo 35 metri di raggio e si percorre a circa 160 km/h.
curva del Serraglio: è una lievissima piega a sinistra dal raggio estremamente ampio (oltre 600 metri). Il rettilineo successivo incrocia, con un sottopassaggio, la curva sopraelevata dell'anello di alta velocità.
variante Ascari: vi si arriva tenendo premuto l'acceleratore fin dalla seconda di Lesmo, anche qui si toccano i 330 km/h. Dopo la frenata si affrontano in rapida successione tre curve a sinistra-destra-sinistra che immettono sul rettilineo opposto ai box. Sono curve a raggio abbastanza ampio che si percorrono a velocità intorno ai 200 km/h.
curva Parabolica: nel rettilineo che conduce a questa curva si toccano nuovamente i 330 km/h, quindi si frena per entrare in curva a circa 180 km/h. La curva è molto lunga e a raggio via via crescente: dopo aver superato la parte più stretta si può percorrere il tratto finale in piena accelerazione, imboccando il rettilineo d'arrivo a velocità già molto elevate.
Per le corse delle categorie minori viene usata la cosiddetta "pista Junior": si tratta di un circuito più breve, che utilizza un tratto del rettilineo d'arrivo, il rettilineo opposto e la Parabolica. L'anello è chiuso da un raccordo che, staccandosi dal rettilineo d'arrivo circa 200 metri dopo i box, si immette sul rettilineo opposto subito dopo la variante Ascari. Il raccordo presenta tre curve, la prima a destra, la seconda a sinistra, la terza ancora a destra. La lunghezza della pista Junior è di 2405 metri.
Competizioni

Le competizioni più importanti che si disputano annualmente sulla pista dell'Autodromo:
il Gran Premio d'Italia, gara inserita nel calendario del Campionato mondiale di Formula 1. La pista monzese ha ospitato tutte le sue edizioni tranne quelle del 1921 (svoltasi a Montichiari), 1937 (Livorno), 1947 (Milano), 1948 (Torino) e 1980 (Imola). Normalmente si disputa la seconda domenica di settembre.
la tappa italiana del Campionato mondiale Superbike. Si disputa nel mese di maggio.
il WTCC (campionato mondiale turismo) si corre nel mese di ottobre.
il Monza Rally Show si corre nel mese di novembre.
Importanti competizioni del passato:
il Gran Premio delle Nazioni era una classica di motociclismo che si disputò fino al 1989 quando fu cancellato per ragioni di sicurezza.
la 1000km di Monza era una importante gare per vetture di categoria Prototipi e GranTurismo, ad oggi (2008) tornata di nuovo in programma nel mese di Aprile.
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